Rally di Sanremo: storia del motorismo italiano ed internazionale

Rally di Sanremo: storia del motorismo italiano ed internazionale

Il Rally di Sanremo è una manifestazione motoristica che ha segnato decenni di agonismo in Italia e nel mondo. L’origine si perde nella notte dei tempi e precisamente nel 1928, replicata poi nel 1929, 1937 per poi ripartire nel 1961 con una formula decisamente “moderna” (all’inizio si correva anche per le strade di Sanremo).

E’ stata la vetrina per macchine sportive italiane e straniere che hanno fatto la storia. Vediamo.

Le origini

Le edizioni “primordiali” del 1928 e 1929 sono state vinte entrambe dal pilota Ernest Urdareanu su Fiat 520 e 521. Il primo “Rally dei Fiori” dell’epoca moderna ha visto trionfare De Villa su Alfa Romeo Giulietta nel 1961. Dominio italiano anche per gli anni seguenti con le doppiette di Leo Cella e le vittorie di Frescobaldi e Franco Patria. Dal 1970 al 1972 è stato inserito nel campionato internazionale per costruttori e dal 1972 ha inaugurato la propria vicenda prestigiosa entrando nel giro del Campionato Mondiale Rally, che ha concluso nel 2003, ma questa è un’altra storia…

Anni ruggenti

Gli anni dal 1972 al 2003 hanno rappresentato davvero un periodo d’oro per l’automobilismo italiano. In particolare, dal 1979 al 1986 quando il percorso venne esteso anche alla Toscana, con tracciati particolarmente apprezzati sia dai piloti sia dal pubblico, che accorreva sempre più numerosi.

Gli anni Settanta hanno visto le vittorie di Amilcare Ballestrieri su Lancia Fulvia Coupè HF, di Sandro Munari sulla mitica Lancia Stratos (che vince poi con Björn Waldegård, Markku Alén e Antonio Fassina per ben 5 volte, divenendo l’Ammazzarally).

Il dominio Lancia viene interrotto solo da Jean-Luc Thérier con l’altra mitica vettura, Alpine-Renault A110 1800, che è stata peraltro rilanciata sul mercato recentemente, e dalla Fiat 131 Abarth Rally, che non  brillava certo per estetica ma quanto a motore dava del filo da torcere a tutti.

Gli anni Ottanta

Gli anni Ottanta si aprono con il double tedesco di Audi Quattro, poi dall’86 è nuovamente dominio incontrastato Lancia, con la famosa Delta che, nelle sue diverse versioni, macina una vittoria dopo l’altra (e saranno sette consecutive, fino al 1992). I nomi dei piloti Lancia dell’epoca li conosciamo tutti: Markku Alén, Miki Biasion (3 vittorie consecutive), Didier Auriol (2 vittorie totali) e Andrea Aghini. Il “Deltone”, protagonista sugli sterrati, è anche un ottimo successo commerciale come auto di serie.

Gli anni Novanta

Il dominio Lancia viene spezzato al principio degli anni Novanta dal motore Cosworth della Ford Escort di Franco Cunico (1993), per poi lasciare campo libero ai trionfi “asiatici” delle varie Celica (ancora Auriol), Liatti (Subaru Impreza), Colin McRae (sempre Subaru, un altro mito dei rally…) e poi Mitsubishi con Tommi Mäkinen.

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Gli anni Duemila e il ridimensionamento

Dal 2000 al 2005 la bandiera a scacchi torna a vedere europeo con le 6 vittorie in fila della Peugeot e della Citroen (con Loeb).

Nel 2003, però, il Rally di Sanremo viene declassato ed escluso dal campionato mondiale Rally e, due anni dopo, anche privato del titolo di Rally d’Italia che passa a quello di Sardegna.

Il fascino resta ma piloti e macchine non sono più quelli di una volta…

Postato il 27 gennaio

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